ABETE

Albero di Natale

Gli abeti sono un genere di conifere sempreverdi e molto longevi della famiglia delle Pinaceae, appartenenti ai generi Abies e Picea, diffusi nell’emisfero boreale, crescendo spontanei nei boschi alpini e appenninici, ma adattandosi a climi e terreni diversi.
Questi maestosi alberi con chioma conica o a forma di guglia, raggiungono altezze fino a 50- 80 metri, hanno il tronco ricoperto da una corteccia rugosa e spessa ricca di resina, con i rami ricoperti dai caratteristici aghi e portanti gli strobili (comunemente detti pigne). Nel genere Abies le foglie sono appiattite e lo strobilo è eretto; nel genere Picea, invece, le foglie hanno sezione quadrangolare e lo strobilo è pendulo.
Gli abeti sono coltivati come alberi ornamentali o per la fornitura di legname per l’edilizia, falegnameria e liuteria (l’abete di risonanza è usato per costruire violini e altri strumenti musicali perché presenta particolarità del tronco che gli conferiscono proprietà acustiche eccellenti).Inoltre trovano impiego per la produzione della carta e per estrarre sia tannini per l’industria conciaria che trementina utilizzata come solvente oltre che colofonia o pece greca, resina dai molti usi, tra i quali anche, curiosamente, quella di essere usata insieme ad altri componenti per far bruciare i foglietti che annunciano, con il fumo bianco, l’elezione di un nuovo Papa.
Per distillazione in corrente di vapore delle foglie fresche e delle gemme si ottiene un olio essenziale balsamico e antisettico, usato in cosmetica e in erboristeria per disturbi respiratori, influenzali e dolori muscolari e
reumatici. Le gemme sono un ingrediente elettivo per la produzione di sciroppi e liquori balsamici di tradizione monastica.
La Melata d’abete è una sostanza zuccherina, che prodotta da piccoli insetti che si nutrono della linfa di questa pianta ricca di sali minerali e zuccheri, viene raccolta dalle api che la portano nell’alveare, dove la trasformano in miele dalle particolari caratteristiche.
ll nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, sembra derivare dalla parola greca ἄβιος, ovvero longevo. Per questa sua caratteristica, l’abete è stato tradizionalmente usato per celebrare le feste invernali (pagane e cristiane) per migliaia di anni quale simbolo cosmico che lo collega alla rinascita della vita dopo l’inverno e al ritorno della fertilità della natura.

Storia
Ci sono molte leggende che riguardano le origini dell’albero di Natale, nessuno però è veramente sicuro di quando gli abeti sono stati utilizzati per la prima volta come alberi di Natale. Il primo uso documentato di albero di Natale e Capodanno fu in piazza di Riga, capitale della Lettonia, nell’anno 1510.
Intono al 1600 in Germania compaiono i primi alberi di Natale come noi li conosciamo e addobbati con pan di zenzero e mele. Successivamente i maestri vetrai realizzarono piccoli ornamenti proprio per questi alberi natalizi: erano nate le tradizionali palle di Natale. Anche le lucine sono figlie di una più antica tradizione tedesca, quella di addobbare il proprio albero natalizio con delle candele, la cui luce era metafora di luce luce divina del mondo.
Per molto tempo, la tradizione dell’albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord del Reno, mentre era meno diffusa nelle regioni germaniche più a sud, dove i cattolici lo consideravano un
uso protestante. Furono gli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna, a contribuire alla sua diffusione negli anni successivi. A Vienna l’albero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, ed in Francia nel 1840, introdotto dalla Duchessa d’Orléans. A metà del XIX secolo la novità si estese presto come una moda in tutto il Regno Unito,
e da lì a tutto il mondo anglosassone. In Italia la prima ad addobbare un albero di Natale fu la regina Margherita nella seconda metà dell’Ottocento al Quirinale, e da lei la moda si diffuse velocemente in tutto il Paese.

Le schede sono state realizzate dall’agronoma Manuela Nelli.

Richiede poche cure

Fiorisce

Pianta amica delle api

Attenzione: Le applicazioni fitoterapiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.