Larus nobilis L.
L’alloro una pianta sempreverde ed aromatica diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo appartenente alla famiglia delle Lauracee. Per la sua rusticità e facile propagazione, viene molto utilizzata per realizzare siepi ornamentali.
Si presenta come arbusto, ma se lasciato crescere liberamente diventa un albero alto fino a 10 metri. Le foglie sono verde scuro, ovate di consistenza coriacea, lucide nella pagina superiore e opache in quella inferiore, intensamente profumate.
L’alloro è una pianta dioica, cioè porta fiori, maschili e femminili in due piante diverse. I fiori, di colore giallo chiaro, riuniti a formare una infiorescenza compaiono a primavera e sono fonte di nettare e polline per le api. I frutti sono delle bacche che maturano in autunno diventando nere e lucide. Contengono un solo seme appetito dagli uccelli.
In cucina si utilizzano le foglie preferibilmente fresche. Il loro sapore deciso è perfetto per accompagnare diversi piatti: minestre, zuppe, carni (di selvaggina soprattutto), pesci, patate al forno. È indicato con le castagne bollite. Per profumare le insalate o per dare un tocco in più a
creme e salse, si può utilizzare un aceto aromatizzato all’alloro.
Dalle foglie infuse in alcool se ne ricava un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive e antisettiche. Le foglie si usano come rimedio erboristico per preparare infusi e decotti balsamici e dalle qualità digestive.
Dalla distillazione in corrente di vapore di foglie e rametti si ricava un olio essenziale usato in cosmetici, profumi e detergenti, ma anche come aromatizzante nell’industria alimentare e in aromaterapia.
Dalla spremitura delle bacche si estrae invece l’olio laurino ingrediente base dell’antichissimo sapone di Aleppo.
Le foglie messe tra i libri e pergamene li preservano dagli attacchi degli insetti e allontano le tarme dagli armadi. Se bruciate, il fumo allontana mosche e zanzare.
Storia
Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei Giochi Pitici o Delfici.
Nel mito il dio Apollo si innamora della ninfa Dafne senza però esserne ricambiato. Inseguita dal dio, la ninfa fugge e chiede aiuto alla Madre Terra, che subito la trasforma in una pianta di alloro.
Da quel momento l’alloro divenne una pianta sacra ad Apollo che giurò di portarne per sempre sul capo corone intrecciate con i suoi rametti.
In Italia è tradizione far indossare una corona d’alloro a tutti i neolaureati.
Le schede sono state realizzate dall’agronoma Manuela Nelli.


Usata in cucina

Fiorisce

Pianta amica delle api
Attenzione: Le applicazioni fitoterapiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.