Calendula officinalis L.
La calendula (calendola, fiorrancio) è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae originaria dell’Egitto, largamente coltivata ovunque, da tempi remoti, sia per scopi ornamentali che produttivi officinali.
La fioritura ripetuta che arriva fino a novembre, la rende ideale a scopo decorativo anche grazie ai colori vivaci dei suoi capolini che vanno dal giallo all’arancio che attraggono gli insetti impollinatori.
Grazie ai principi attivi contenuti nelle sommità fiorite (flavonoidi, olio essenziale, composti terpenici, mucillagini, vitamina C, carotenoidi), alla calendula sono riconosciute proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti, emollienti e dermofunzionali. Viene impiegata per produrre preparati ad uso esterno, topico o che rientrano in formulazioni più complesse per la detergenza e l’igiene della persona. Essa viene impiegata come ingredienti di creme, oli da massaggio, unguenti e pomate, utili per velocizzare la cicatrizzazione e stimolare la
guarigione del tessuto epidermico in caso di scottature, ustioni, piaghe, piccole ferite, abrasioni e geloni, couperose. Le proprietà della calendula rappresentano toccasana in caso di punture di insetti, ferite, eczemi, dermatiti, foruncoli, irritazioni, arrossamenti, contro il veleno irritante delle meduse.
Con i fiori fatti macerare in olio, si ottiene un rimedio dotato di una potente azione eudermica in grado di migliorare lo stato della pelle, utile in tutti quei casi in cui risulta essere irritata e screpolata. L’olio di calendula è un ottimo doposole, lenisce e protegge le pelli sensibili e irritabili
del neonato e del bambino. Usata preventivamente contrasta la formazione delle ragadi al seno della mamma che allatta, ed è anche capace di cicatrizzare velocemente quelle già presenti.
In cucina i petali e l’intero fiore si possono utilizzare freschi per colorare insalate ma anche per preparare zuppe, risotti. Conferisce alle pietanze un caratteristico sapore amarognolo. I fiori in boccio possono essere raccolti e preparati come sottaceti.
Questa pianta possiede anche proprietà tintorie: dai petali si estrae un colorante naturale giallo per fibre e tessuti.
Curiosità: alle prime luci del mattino lentamente i fiori si aprono e si rivolgono al sole man mano che questo si alza all’orizzonte. Quando si avvicina il tramonto, la calendula si abbassa invece verso terra, fino quasi a piegarsi. I contadini al mattino, guardando i suoi fiori, fanno pronostici sul tempo: se verso le otto sono ancora chiusi, si aspettano pioggia.
Storia
Il nome del genere sembra derivare dal latino Calendae, parola con la quale i Romani indicavano il primo giorno del mese, dato che fiorisce in continuazione più o meno durante tutta l’estate,
alludendo così allo scorrere del tempo.
Nella mitologia greca la pianta è associata ad Afrodite che addolorata per la morte del giovane amante Adone pianse lacrime, che toccando terra, si trasformarono in calendule. Per questo motivo nel periodo ottocentesco e nel linguaggio dei fiori, essa veniva associata alle sofferenze d’amore, ai dispiaceri e alle gelosie.
Le schede sono state realizzate dall’agronoma Manuela Nelli.


Commestibile

Fiorisce

Pianta amica delle api
Attenzione: Le applicazioni fitoterapiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.