LAVANDA

Lavandula ssp. L.

La lavanda, il cui nome richiama alla mente gli sconfinati campi blu-violetto della Provenza, i profumieri di Grasse e gli armadi e bauli antichi con la biancheria avvolta da quel sottile ed inconfondibile profumo di fiori li avvolge, è una pianta suffruticosa sempreverde e aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Esistono varie specie di lavanda con areali di diffusione diversi, tra le più conosciute Lavandula angustifolia Miller (sin. Lavandula officinale Chaix.). Gli ibridi si chiamano lavandini.
Il nome comune “lavanda” deriva dal latino “lavare“, sottilizzando l’idea della pulizia a essa legata. Originaria dell’area mediterranea è oggi coltivata in tutto il mondo per scopi produttivi che ornamentali. La sua coltivazione non è particolarmente difficile e può essere portata avanti con
successo sia in giardino che in vaso: è un pianta rustica che sopporta bene sia il caldo che il freddo, richiede poca acqua, predilige terreni aridi, sassosi, calcarei e soleggiati.
La pianta si presenta come un piccolo arbusto a portamento cespuglioso alto 40-100cm grigio-tomentoso con foglie opposte lanceolate-lineari e caratterizzata da un’infiorescenza detta spiga portata all’apice del fusticino, dove sono riuniti i fiorellini lillà-azzurro. La fioritura, che si prolunga per tutta l’estate, richiama una moltitudine di insetti, tra cui api e farfalle. E’ un ottima pianta mellifera che al contempo tiene lontano le antipatiche zanzare.
Dalla distillazione in alambicco delle sommità fiorite raccolte al tempo balsamico, si estrae l’olio essenziale dal caratteristico profumo erbaceo-floreale, dalle inconfondibili note olfattive rilassanti e riequilibranti le energie psichiche e fisiche. E’ una delle essenze più utilizzate in profumeria, rientrando già nelle prime formulazione storiche dell’Acqua di Colonia e ampiamente utilizzata nell’industria dei saponi e prodotti per l’igiene della persona e della casa.
La lavanda è usata tradizionalmente in numerosi disturbi legati all’apparato digerente e respiratorio, calma il mal di testa e i dolori muscolari, ha effetto rilassante, purifica la pelle e lenisce le irritazioni
come le punture insetto. Un bagno caldo con gocce di olio essenziale riporterà serenità e qualche goccia d’essenza su un batuffolo di cotone da posizionare sotto il cuscino permetterà di avere sonni tranquilli.
Nel guardaroba e nei cassetti, ancora oggi, sacchetti di fiori essiccati
di lavanda sono utilizzati per profumare gli abiti e la biancheria e tenere lontane le tarme.
Ma la lavanda trova impiego anche in cucina. Può essere usata, per esempio, per aromatizzare pane fresco e formaggi cremosi, insaporire carni bianche, pesce, frutta, dolci. Dagli infusi e tisane ai semifreddi e sorbetti, dalle creme inglesi ai gelati, fino alle marmellate, torte e cocktail: ogni preparazione diventa ancora più golosa e invitante se arricchita con le note profumate della lavanda.

Storia
Conosciuta fin dall’antichità, stimolante ed aromatica, la lavanda, utilizzata già dai romani nei riti di
purificazione, nei bagni termali ed in prodotti di bellezza e per la cura del corpo, non ci fornisce
solo un profumo rinfrescante e deodorante, ma è anche provvista di numerose virtù cosmetiche e
fitoterapiche. Già nel XII secolo S.Ildegarda la utilizzava nei sui rimedi e in epoca medievale era
considerato un efficace amuleto per proteggersi dai demoni, tanto da rientrare tra gli ingredienti
della segreta formula dell’”Aceto dei quattro ladroni” contro la peste.
Un accessorio che non poteva mancare nelle borsette delle dame dell’Ottocento era la boccetta dei
sali profumati alla lavanda da annusare, ripetutamente citati nella letteratura dell’epoca come
rimedio ai frequenti svenimenti delle signore.
Alla fine del XVIII secolo erano in voga per profumare gli ambienti delle particolari composizione
chiamate pots-porris dove la lavanda essiccata era una tra le piante più utilizzate, oggi riscoperti e
riproposti in chiave moderna.

Le schede sono state realizzate dall’agronoma Manuela Nelli.

Usata in cucina

Fiorisce

Pianta amica delle api

Attenzione: Le applicazioni fitoterapiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.