Salvia officinalis L.
È una pianta perenne e cespugliosa appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, diffusa allo stato spontaneo nelle pietraie e prateria delle aree collinari e coltivata in orti e giardini per uso domestico e ornamentale ed in pieno campo a scopi produttivi. E’ una pianta rustica che si adatta agli
ambienti e climi più diversi, predilige esposizioni soleggiate.
Presenta foglie lunghe, opposte, lanceolate, rugose con bordi leggermente dentati, di colore verde-glauco ricoperte da peli e con forte odore aromatico. I fiori sono tubolari, di colore bianco-violaceo o rosa, raggruppati in verticilli. La fioritura, che avviene tra maggio e giugno, richiama api ed altri insetti utili.
Le foglie di salvia presentano un’azione antispasmodica e vengono utilizzate in fitoterapia per la preparazione di infusi e decotti per disturbi gastro-intestinali. Riconosciuta è anche la sua attività antimicrobica e contro l’eccessiva sudorazione. In cosmetica, estratti di Salvia vengono utilizzati per l’azione purificante quindi si possono ritrovare in prodotti per la cura dei capelli grassi, pelle grassa e impura e nei deodoranti.
Gli estratti di salvia sono considerati anche degli ottimi antiossidanti, capaci di neutralizzare i radicali liberi.
In cucina si utilizzano le foglie, preferibilmente fresche raccolte al momento del bisogno per il loro aroma forte e il sapore piccante e amaro. Da sempre impiegate nella conservazione dei cibi, si impiegano per aromatizzare sughi, carni arrosto ed umido, pesci, legumi, minestre e verdure. L’aroma intenso delle foglie di salvia si presta per condire le patate arrosto e al vapore ed esalta la dolcezza della zucca cotta al forno o al vapore, da provare anche in abbinamento a lenticchie, barbabietole, melanzane o spinaci.
Si utilizza per preparare oli ed aceti aromatizzati, ma anche burri per condimento di gnocchi, ravioli e tortelli. Si può aggiungere tritata fine a formaggi e creme vegan da spalmare sul pane o da mangiare come antipasto. Ottime le foglie fritte in pastella.
Storia
Il nome della salvia deriva dal latino salvus (salvo, sano) o salus (salute) proprio per le numerose proprietà curative che le venivano attribuite nel passato. La Scuola Medica Salernitana la chiamava “salvia salvatrix” (salvia che salva).
Dagli Antichi Egizi ai Romani, ai Greci, alle Culture Indigene,
la profumata erba aromatica ha una storia molto lontana che racconta i suoi effetti benefici medicinali e spirituali.
Secondo una leggenda greca, la capra Amaltea nutriva Zeus proprio sotto una pianta di salvia, che aveva passato al latte tutti i suoi straordinari poteri e il suo incredibile profumo. Durante le
cerimonie sacrificali, i sacerdoti bruciavano fiori e foglie per ottenere le visioni.
La salvia è tra le specie medicinali più note nell’antichità. Famoso fu nel Medioevo il cosiddetto “Aceto dei quattro ladri”, ossia aceto nel quale erano messi a macerare salvia, insieme al timo lavanda, rosmarino e altre specie aromatiche, con proprietà battericide e antisettiche contro la peste.
Quando in commercio non vi erano dentifrici, era uso comune strofinarsi foglie da salvia sui denti e sulle gengive, per la pulizia orale.
Le schede sono state realizzate dall’agronoma Manuela Nelli.



Usato in cucina

Fiorisce

Pianta amica delle api
Attenzione: Le applicazioni fitoterapiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.