Thymus vulgaris L.
Il timo comune è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae (o Labiate), originaria della regione mediterranea occidentale che cresce spontanea in tutta Italia, adattandosi a qualsiasi ambiente e preferendo i luoghi aridi, soleggiati. Può essere coltivata in pieno campo per scopi produttivi, nell’orto e giardino domestico, sul balcone o terrazzo di casa.
Esistono altre specie di timo (serpillo, limonato, ecc.) Si presenta come un cespuglio perenne alto 20-60 cm, i cui getti annui lignificano alla base. Le
piccole foglie sono opposte, lanceolate e di colore grigio verde, più chiaro nella pagina inferiore per la presenza di peli, intensamente aromatiche. I fiori sono piccoli, tubolari, di colore roseo biancastro raggruppati in spighe all’ascella delle foglie, molto visitati dalle api da cui ricavano nettare per la produzione di miele, durante la fioritura che si ha da giugno a settembre.
Le parti del timo che vengono raccolte durante tutto il periodo vegetativo sono le foglie da utilizzare in cucina o come rimedio salutare. Possono essere impiegate sia fresche che essiccate. L’essiccazione può avvenire in modo naturale, appendendo i rametti in luoghi asciutti, ombrosi e
arieggiati oppure utilizzando un essiccatore.
Dall’aroma molto forte, penetrante e pungente e dal sapore leggermente piccante, il timo può essere abbinato a tanti differenti prodotti, dalla carne al pesce passando per verdure (pomodori, zucchine, melanzane, patata e peperoni, ma anche carote e funghi) anche sottolio, legumi e prodotti da forno (pizze e schiacciate). Rientra nella preparazione di marinature e salmorigli. Burri aromatizzati al timo si possono utilizzare su carni prima cuocerle al barbecue o al forno o per spalmare su tartine o cracker. Può essere impiegato per la preparazioni di liquori, oli ed aceti aromatizzati per condimento. Un rametto fresco di timo, conferisce un tocco di originalità a macedonie di frutta fresca o cocktail.
Le foglie di timo sono ricche minerali, vitamine e diversi principi attivi importanti dal punto di vista fitoterapico (terpeni, flavanoidi, tannini, acidi organici), già impiegato nella medicina fin dai tempi antichi. L’infuso è rimedio contro raffreddore, tosse e affezioni catarrali dell’apparato respiratorio. Viene usato contro le fermentazioni intestinali e i disturbi digestivi. Decotti e infusi sono usati anche come rimedio casalingo per detergere piccole piaghe e ferite e per la disinfezione della cavità
orale.
Dalle sommità fiorite e dalle foglie, attraverso la distillazione in corrente di vapore si estrae un olio essenziale dall’odore tipico, forte ed aromatico, ricco in terpeni tra cui il timolo, dalle riconosciute proprietà balsamiche, antisettiche, rinfrescanti e deodoranti. Questo olio essenziale è usato in campo alimentare e medicinale, nella formulazione di prodotti cosmetici, detergenti e profumatori per ambienti.
Storia
Il nome timo può avere varie origini: dal greco thyein che significa profumare in riferimento al profumo aromatico e pungente che emana la pianta, oppure dal greco thumon che significa ciò che è
preso in sacrificio in riferimento all’usanza di bruciare la pianta durante i riti religiosi.
Il timo era una pianta ben nota agli egizi, i quali lo utilizzavano anche per nell’imbalsamazione.
Il timo, assieme a lavanda, rosmarino e salvia, era uno dei preziosi ingredienti dell’”Aceto dei quattro ladri”, rimedio ritenuto infallibile contro la peste. Un’antica leggenda narra che, durante la
pestilenza che colpì Tolosa nel 1630, quattro ladri, incuranti del rischio di restar contagiati, entravano nelle case degli appestati per derubarli di tutte le loro ricchezze. Catturati e condannati
all’impiccagione, prima di essere giustiziati, svelarono al giudice, in cambio della grazia, qual era il segreto della loro incolumità dalla peste: bagnarsi i polsi e le tempie, per due volte al giorno, con una miscela a base di erbe aromatiche, tra cui proprio il timo, che da allora prese il nome di aceto dei quattro ladroni.
Le schede sono state realizzate dall’agronoma Manuela Nelli.


Usata in cucina

Fiorisce

Pianta amica delle api
Attenzione: Le applicazioni fitoterapiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.